La Sicilia, comprese le sue isole minori, offre ben 1500 km di coste dove poter organizzare la vostra vacanza al mare in diverse soluzioni.
Spiagge di sabbia piatte e infinite, oppure di sassi, piccole e scoscese, scogliere candide, dalle molte sfumature dell’ocra, del giallo e del grigio, perfino nere di lava. Le grandi città, e non solo, offrono tutte lidi attrezzati di grande richiamo, la palermitana spiaggia di Mondello con i suoi eventi sportivi, la sabbia bianca e le palme, l’architettura liberty, o la Playa di Catania cara agli scrittori, il litorale di San Leone fuori Agrigento o Fontane Bianche a Siracusa, solo per citarne alcune fra le più note. Le più affollate in piena stagione sono le spiagge top delle isole minori e quelle delle località turistiche famose per la bellezza della sabbia fine come borotalco, per le azzurre trasparenze del mare e per la natura spettacolare che fa da cornice.
Si pensi alle spiagge della costa tirrenica fra Capo d’Orlando e Patti (Messina), alla caraibica San Vito Lo Capo(Trapani) e le vicine, piccole insenature di Castelluzzo e della riserva dello Zingaro, anch’esse in provincia di Trapani, o ad Isola Bella sotto Taormina (Messina) con le vicine lunghissime spiagge di Letojanni e Fiumefreddo. A Cefalù, la cittadina normanna in provincia di Palermo, si resta senza fiato di fronte all’azzurro del lungomare di sabbia e ciottoli che si stende sotto la Rocca, mentre fuori città si aprono le spiagge libere di Settefrati, Mazzaforno e S. Ambrogio.
Uno scenario da cartolina, con il mare che si insinua fra le rocce e la sinfonia di azzurri e blu. Qui tornano a deporre ogni anno le uova le tartarughe Caretta Caretta.
La spiaggia dei Conigli a Lampedusa è stata definita la “spiaggia perfetta”, secondo una ricerca pubblicata dal quotidiano britannico online The Independent, che ha identificato nella sabbia bianca, nell’acqua turchese, nelle temperature mai sotto i 21 gradi gli ingredienti della dream beach.
Nell’isola di Salina, patrimonio dell’Unesco e riserva naturale dal 1981, sull’estrema punta occidentale, un cratere vulcanico sommerso di cui sono ancora ben visibili i resti ospita la spiaggia di Pollara, di ciottoli neri, sotto una grandiosa falesia di tufo chiaro coperta di capperi e fichi d’India a strapiombo sul mare.
Sulla spiaggia si respira un’atmosfera antica: chi legge un libro, chi nuota, chi si gode la magic hour, quando il sole tocca l’orizzonte prima di scomparire, tra il canto delle cicale. L’acqua cambia colore a seconda delle ore: una sinfonia di turchese, smeraldo, azzurro pallido.
È celebrata anche in La prima indagine di Montalbano la maestosa Scala dei Turchi, lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, che abbraccia la costa agrigentina fino a Capo Rossello.
Si resta ammaliati come il commissario davanti alla scenografica scogliera bianco-ocra, con i gradoni piatti scavati dal vento e dalla pioggia, dove allungarsi al sole, e la spiaggetta candida che sfiora l’acqua color smeraldo.
Il nome della Scala dei Turchi deriva dalla forma e dalle incursioni di pirateria di cui fu teatro, da parte di popolazioni arabe chiamate genericamente “turchi” che, secondo la leggenda, ormeggiavano le navi in queste acque.
A 200 metri dalla riva affiorano due scogli, “u zitu” e “a zita”, che ricordano la storia di due giovani innamorati del posto.
Nelle Egadi, a Favignana, area Marina protetta, Cala Rossa è nella top ten delle spiagge europee, secondo Tripadvisor Traveller’s Choice awards. Lo sguardo spazia su un angolo polinesiano con acque azzurro intenso quasi sempre calme, ridossato dallo scirocco, dove si specchiano i pinnacoli e le gallerie delle cave di tufo dismesse.
A Cala Rossa, bella spiaggia di Favignana, si fa un tuffo nella storia: qui si è combattuta una delle battaglie della prima guerra punica e il nome deriva appunto dal sangue che tinse la baia dopo la battaglia.
Si fa un tuffo al tramonto nel mare smeraldo che lambisce la tonnara di Scopello, nella Riserva naturale dello Zingaro, vicino a San Vito Lo Capo.
Originaria del 1.300, la tonnara di Scopello, vicino a San Vito lo Capo, è dismessa, come tante altre nella zona, tra le lunghe file di ancore che un tempo tenevano bloccate al fondo le reti. Qui sembra ancora di ascoltare la cialoma, il canto propiziatorio delle barche che salpavano.
La spiaggia del cuore in Italia, secondo il sondaggio di Legambiente del 2015, è il Bue Marino, a quattro chilometri da San Vito Lo Capo: una caletta di ciottoli bianchi incastonata tra mare e montagna, affacciata sul tramonto, che si raggiunge lungo una comoda sterrata nella macchia mediterranea. Un piccolo capolavoro della natura, dove il mare ha sfumature turchesi, il fondale declina lentamente.
Lungo la costa ionica, tra Noto e Pachino, le raffiche di vento baldanzoso, profumato di zagare, sono un presagio. Di chilometri di dune, ginepri e tamerici piegate, rocce scolpite. Qui la Riserva naturale di Vendicari nasconde un capolavoro, Calamosche. Una torre di avvistamento, solitaria e austera, baluardo nel 1400 contro i saraceni, annuncia questo piccolo paradiso, con l’acqua trasparente ricca di ricciole e saraghi.
Le palme nane, mirti e olivastri, agavi e cespugli fioriti lambiscono la spiaggia di Calamosche, vicino a Noto, nella Riserva naturale di Vendicari.
Di sabbia bianca, si raggiunge in una ventina di minuti a piedi. I Caraibi nel Mediterraneo. In fondo, la vecchia tonnara, l’isolotto dove nidificano le tartarughe e approdano centinaia di specie di uccelli migratori che si fermano a stormi.
Nelle Eolie, a Lipari, tra le scogliere a picco ad Acquacalda si scopre la spiaggia della pomice, bizzarra coltre dall’aspetto di neve fresca, abbagliante sotto i raggi del sole. Lo specchio d’acqua davanti è turchese, grazie ai giacimenti della candida pietra, estratta per anni dalle cave adiacenti, depositata sui fondali. Uno dei passatempi preferiti dai bagnanti è scivolare sulle dune, cospargendosi il corpo di polvere: l’effetto levigante è assicurato.
Cala dell’Uzzo, vicino a San Vito Lo Capo, si scopre lungo una costa che si può anche percorrere a piedi, seguendo per sette chilometri il sentiero che dalla Torre dell’Impiso tocca la Tonnarella dell’Uzzo, la Grotta Grande, e sfocia nella spettacolare cala Ficarella, dai colori caraibici. I fondali regalano ai sub emozioni straordinarie.
Cala Junco è la star di Panarea. Situata sulla costa meridionale, è un sogno di pietra, acqua smeraldo e turchese, nei pressi del villaggio preistorico di Punta Milazzese. Racchiusa tra rocce dalle forme stravaganti, si conquista in una passeggiata di mezz’ora lungo un antico sentiero da Drautto. All’arrivo, appare l’anfiteatro dalle sfumature rossastre, con la piscina naturale su cui si apre la caletta.
Capo Bianco è un trionfo di azzurro sulla mezzaluna candida ai piedi della falesia, uno dei tratti più suggestivi, nei dintorni della foce del Fiume Platani. Ai piedi, dune modellate dal vento, pineta e mare azzurro; In cima, le rovine del tempio greco di Eraclea Minoa fondato dai Dori di Selinunte nel 570 a.C.
La spiaggia della Riserva naturale integrale del Belice è un luogo selvaggio dall’atmosfera africana, all’altezza di Castelvetrano, tra Marinella di Selinunte e Porto Palo. Sono quasi 5 i chilometri di sabbia finissima dalle sfumature dorate. E’ protetta da una sfilata di dune, habitat naturale di coloratissimi martin pescatore, rare ghiandaie marine, cannaiole. E capita che approdino qui per deporre le uova le tartarughe Caretta Caretta.
Uno dei simboli dell’Isola di Pantelleria è l’Arco dell’Elefante, una particolare conformazione rocciosa che ricorda la proboscide di un pachiderma intento ad abbeverarsi al mare. La costa è rocciosa, ma liscia e digrada dolcemente: per questo è meta di bagnanti durante tutta l’alta stagione.
Ai piedi di Taormina, l’Isola Bella è separata da un istmo dalla terra ferma. La spiaggia, di ciottoli e ghiaia, fa parte della Riserva naturale orientata Isola Bella, istituita nel 1998.