Noto

Noto sarebbe stata fondata da popolazioni sicane, all’epoca della caduta di Troia, sul colle della Mendola. Passata sotto il dominio romano, come città federata, in epoca imperiale fu dichiarata municipium latino, una singolare condizione che procurò alla città notevoli privilegi, tra cui quello di potersi governare con proprie leggi. Conquistata dagli arabi, che ne fecero una roccaforte munitissima, prese il nome attuale e fu capitale di una delle tre valli in cui essi avevano suddiviso la Sicilia. Dopo due secoli di dominio musulmano, nel 1090, Noto trattò la resa con Ruggero.

La storia di Noto, però, oltre che dagli uomini è segnata dalla natura: nel 1693, infatti, fu distrutta dal terremoto che colpì l’intera Sicilia Sud orientale. Ideata come un grande teatro senza quinte, concepita come città libera ed aperta, movimentata e continua, Noto risorse sontuosa e superba, sul declivio del colle Meti, alle pendici meridionali dei monti Iblei. La vicenda architettonica della nuova città fu dominata dall’estro artistico di tre architetti, Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi i quali seppero sviluppare uno strabiliante capolavoro di unità architettonica. Tre diverse personalità che, pur vivendo ed operando in provincia, conferirono alla città un’impronta originale che esula dal rigido linguaggio barocco, arricchendolo di elementi rinascimentali, spagnoleschi e neoclassici e dando vita ad uno stile fantasioso e sognante.

Cattedrale

Cattedrale di Noto
I, Pequod76, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La cattedrale, che sorge in cima ad una monumentale scalèa, fu iniziata già pochi mesi dopo il terremoto, ma fu completata solo nel 1770. La facciata, spoglia di ornamenti e stravaganze, incorpora motivi barocchi ed elementi classici. Le tre navate della chiesa sono divise da alti pilastri con doppie lesene. Nella cappella di fondo della navata destra è custodita l’Arca argentea del santo patrono della città, San Corrado.

Palazzo Ducezio

Palazzo Ducezio
pjt56 —, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Di fronte alla cattedrale si trova Palazzo Ducezio, sede del Municipio. Progettato dall’architetto Sinatra, il palazzo, rialzato rispetto alla piazza su cui sorge, fu costruito tra il 1746 ed il 1830 su un’unica elevazione. Cento anni dopo vi fu sovrapposto un secondo piano che purtroppo ha compromesso la linea neoclassica originaria.

Palazzo Villadorata

Villadorata
Rollopack, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Poco lontano si trova Palazzo Villadorata, che prospetta su via Nicolaci, una stretta traversa del corso. L’ampia facciata è movimentata da panciuti balconi in ferro battuto sorretti da mensole d’ogni sorta, con figure antropomorfe e zoomorfe tra volute ed arabeschi, che rappresentano la manifestazione più accentuata del barocco netino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto