I parchi in Sicilia
I parchi regionali sono oggi una realtà efficiente sia per la protezione di delicatissimi ecosistemi, sia per la valorizzazione turistica, sportiva e didattica delle aree montane. Quelli siciliani sono quattro in ordine di istituzione: il Parco dell’Etna (Catania), delle Madonie (Palermo), quello dei Nebrodi (Catania, Enna e Messina) e, ultimo nato, il Parco Fluviale dell’Alcantara (Messina e Catania). Quest’ultimo è di certo un sistema naturale di bellezza quasi primitiva, dove il paesaggio è modellato dall’incontro tra acqua e fuoco, con il fiume che scava ed incontra la lava bollente, creando grandi architetture di pietra: gole, pareti levigate, salti d’acqua, blocchi di pietra lisci e squadrati. Se l’Alcantara è caratterizzato dalla vegetazione fluviale (con il platano orientale ed il salice bianco, specie endemiche che lungo le rive, a pochi metri dall’acqua, si mischiano agli agrumi ed ai fichidindia), il Parco dell’Etna, con la sua orografia segnata dalle eruzioni laviche, è un vero giardino botanico. Il grande vulcano attivo – con i suoi 3.300 metri è il più alto d’Europa – presenta il versante nord ricoperto da una spessa coltre di neve per gran parte dell’inverno, e le grandi foreste di betulle o faggi dipingono un insolito paesaggio nordico a poca distanza dal mare.
Il Parco dei Nebrodi si snoda lungo la costa tirrenica, abbracciando la Sicilia verdissima dagli spazi immensi, con estesi boschi e foreste dove resistono tradizioni antichissime legate al lavoro della terra, alla tessitura, all’allevamento e all’uso di culture tramandate da pastori, carbonai, allevatori di cavalli, artigiani della ceramica.
Le Madonie costituiscono un vero microcosmo naturale dove sono rappresentate tutte le specie vegetali del Mediterraneo, con esemplari altrove scomparsi, relitti botanici dell’ultima glaciazione come l’Abies nebrodensis, in un ambiente di straordinaria bellezza punteggiato da rare orchidee selvatiche. Tra le rarità protette figurano anche 90 specie di farfalle, alcune endemiche. In area parco ricadono diversi borghi medievali che offrono al visitatore un patrimonio storico-artistico di inestimabile valore.
Parco dell’Etna
La bellezza del Parco dell’Etna non sta soltanto nella grandiosità delle eruzioni e nelle colate di lava incandescente. Attorno al grande vulcano si estende un ambiente unico e impareggiabile, ricco di suoni, profumi e colori.
Parco delle Madonie
Il territorio di questo parco comprende i rilievi più alti della Sicilia – eccezion fatta, naturalmente, per l’apparato vulcanico dell’Etna. Visitare l’ampio comprensorio madonita è certamente un’esperienza unica…
Parco dei Nebrodi
Questa catena montuosa, parte dell’Appennino siciliano (formato, altresì, da Madonie e Peloritani), si estende per circa 70 km parallelamente alla costa settentrionale isolana.
Parco fluviale dell’Alcantara
Il fascino, la suggestione, il richiamo delle “Gole”, famose in tutto il mondo. Circa 50 km di asta fluviale, con aspetti naturalistici unici. Eventi geologici e geotermici di notevole intensità hanno determinato la struttura degli attuali basalti.
Riserve e aree protette
Sono 77 le perle verdi della Sicilia, riserve naturali dove il paesaggio mediterraneo, sia esso collinare, palustre o montano, è stato in minima parte manomesso dall’uomo e dalle sue attività. Vere oasi di bellezza aperte alla fruizione dei turisti 365 giorni all’anno grazie al sistema della gestione affidata ad enti pubblici – come l’Azienda Foreste Demaniali che ad esempio gestisce il Bosco di Malabotta (Messina), Province o Comuni come la Provincia di Ragusa che gestisce la riserva del fiume Irminio – o associazioni ambientaliste – come Legambiente, Italia Nostra e WWF, che gestisce la riserva di Capo Rama a Terrasini (Palermo). Le prime ad essere istituite hanno fatto la storia dell’ambientalismo siciliano. Ecco allora che si parla dello Zingaro, con la sua linea di costa selvaggia e la rara vegetazione mediterranea di palma nana, l’antica tonnara ed i faraglioni. Oggi le riserve siciliane sono veri laboratori naturali dove la tutela della flora, della fauna, del paesaggio archeologico ed antropico si coniuga con attività didattica e di sperimentazione. Valga l’esempio dell’Isola dei Conigli di Lampedusa nell’arcipelago delle Pelagie (Agrigento), dove ogni estate si organizzano i campi di salvaguardia delle tartaruga Caretta Caretta che sulla sabbia candida è tornata a depositare le uova. A Pantelleria (Trapani) da alcuni anni – oltre a tutelare i siti archeologici e le tipiche abitazioni (i dammusi) – è tornato l’asino pantesco, praticamente estinto ma ‘riassemblato’ grazie al lavoro dei ricercatori; mentre a Vendicari – nei pressi di Noto (Siracusa) – continuano a svernare gli uccelli esotici che sostano indisturbati in questo habitat tra acqua dolce, vegetazione lacustre e mare mentre si muovono sulle rotte per l’Africa. Unica per l’impatto paesaggistico e per le dimensioni della necropoli (più di 5000 tombe), è la riserva di Pantalica nella valle dell’Anapo (Siracusa). Il fiume ha scavato nei secoli il suo letto nel calcare degli altipiani Iblei, aprendo profondi canyon in mezzo ad una selvaggia vegetazione fluviale. Ed ancora straordinarie sono la riserva dello Stagnone a Marsala (Trapani) e la riserva di Trapani e Paceco in cui saline, mulini a vento e natura si coniugano in un susseguirsi di colori e scenari che, soprattutto al tramonto, lasciano a bocca aperta.
Civa61, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Pietro Columba, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
LuciaGaia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Riserve Naturali Regionali della provincia di Ragusa
- Macchia Foresta Fiume Irminio
- Pino d’Aleppo
Riserve Naturali Regionali della provincia di Siracusa
- Cavagrande del Cassibile
- Oasi faunistica di Vendicari
- Pantalica, Valle dell’Anapo, Torrente Cava Grande
- Fiume Ciane e Saline di Siracusa
- Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio
- Grotta Monello
- Grotta Palombara
- Saline di Priolo
Aree Marine Protette
- Plemmirio
Salvo Cannizzaro, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Archeo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Pitero Columba, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
pjt56 —, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Andrew Malone, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons